martedì 31 gennaio 2017

Vietti Barbera D’Alba Vigna Vecchia Scarrone 2013




Una Barbera impegnativa e di un certo peso, dalla vigna omonima che si trova giusto sotto la cantina, a Castiglione Falletto.
Bassissime rese, affinamento barrique e botte, senza filtrazioni all’atto dell’imbottigliamento.

Classico e avvincente, il freschissimo profilo olfattivo, con tanta frutta scura, dalla ciliegia alla mora, dalla prugna al lampone, con una chiara connotazione floreale che richiama una splendida violetta. Nitido il tocco speziato, con nuances di cannella e pepe nero.
Poca vaniglia – ne attendevo, consapevolmente, molta più, mi ero preparato – e per me questa è sempre una bella notizia.

Compatto e muscoloso al palato, tuttavia c’è equilibrio, in virtù di una spiccata acidità che ribatte colpo su colpo, mentre prosegue l’affinità con il registro olfattivo, guadagnando quanto ad intensità di aromi e senza mai perdere la brocca del dominio alcolico.
Finale fresco e prolungato, con efficaci ritorni di amarena, spezia e un velo di vaniglia.


venerdì 27 gennaio 2017

Philipponnat Champagne Pure Cuvée n° 244 Brut s.a.




La cuvée Moon è l’assemblaggio concepito e confezionato, appositamente, dall’importatore italiano, per il nostro mercato, con un occhio di riguardo circa la liquer d’expédition, qui solitamente più misurata, quando non completamente assente.

I vitigni sono quelli, classici e abituali, le cui percentuali risultano, in pratica, uguali a quelle della versione brut: domina il Pinot Nero, al 65%, Chardonnay 30% e briciole di Pinot Meunier.
La 244 è vendemmia 2008, con il 28% di vini di riserva, vinificazione in legno, malò parziale, 42 mesi sur lattes, dosaggio 6 gr./lt. e dégorgement del settembre 2012.

Oro luccicante e fine perlage, sono preludio a un naso molto fresco e prodigo.
La paletta aromatica si snoda attraverso frutta scura – arancia, prugna e mirtillo – frutta secca e sentori di fieno e thé. Lievi tostature e un solido profilo minerale, arricchiscono questo generoso tessuto olfattivo.

In bocca cresce, specialmente in larghezza. Cremosa eleganza e acidità graffiante, nonché puntuale rispondenza gustolfattiva, con la bacca nera che conferisce appropriata struttura e, aggiungo, anche ritmo al sorso. Energica progressione finale e appagante persistenza, con spiccati ritorni di mandorla, caffè e agrume confit.



martedì 24 gennaio 2017

Brunnenhof Mazzon Eva 2014





E’ l’incrocio Manzoni, vitigno a bacca bianca, creato negli anni ’30, unendo Pinot Bianco, con Riesling Renano.

Parte con un bel naso, fresco e preciso. Frutta in gran quantità – mela, pesca e agrume – ricordi di fieno e menta, di buona ossatura minerale.

In bocca si riconferma freschissimo e di gran pulizia. Frutta e sensazioni erbacee si dividono la posta, tutto a discapito della carica minerale, la quale accorcia sensibilmente la sua modulazione.

Distensione e scorrevolezza, per un finale persistente, con ritorni di limone e anice.



venerdì 20 gennaio 2017

Pol Roger Champagne Rich




Lo champagne, in declinazione demi-sec, secondo Pol Roger.
Tanto per capirci, dosaggio zuccherino a 35 gr./lt. (alla maison sostengono, per precisione, siano 34).

I tre vitigni classici champenois, in parti eguali e provenienti da 30 cru differenti.
C'est-à-dire: Pinot Nero, dalla Montagna di Reims, il Meunier, dalla Vallata della Marna e lo Chardonnay, dalla Costa dei Bianchi. Questa cuvée, cui viene aggiunto un 25% di vini di riserva, rimane, infine, quatto anni, quanto meno, sui lieviti.

Il risultato? Sorprendente per la…secchezza. Ma non solo quella.
Paradossalmente, mi è successo di bere degli champagne brut, e di percepirli, questi sì, molto dosati, sbilanciatamente dosati.
Nondimeno, come sempre, tutto ruota intorno alla maestria, e magia, dell’equilibrio.

Ti aspetti un liquido, al limite dello stucchevole.
Au contraire, è così esplicito il bilanciamento tra dosaggio e verve acida - quest’ultima veramente rifrescante e quasi tagliente - da originare sorsi squisitamente armonici, con tanti saluti alle sensazioni dolci, messe ai margini.

Ritrovo tutto lo stile e la maîtrise della casa, certo, tuttavia c’è anche tanta roba, non solo verticalità. Spezie dolci, in dosi massicce, frutta secca e toni finemente boisée, con dattero e caramello, a impreziosire.
In bocca droiture e struttura si compenetrano elegantemente.
Sorsi pieni, di acidità incredibile, con altissimo potere pulente, che, gastronomicamente, me lo fanno preferire con formaggi, piuttosto che dolci.
Beva incontenibile, persistenza e tensione, per un palato sempre asciutto.

Rapito anche dal demi-sec.

martedì 17 gennaio 2017

G.D. Vajra Barolo Albe 2012




Un classicone, un Barolo di Barolo, rigorosamente botte grande, 36 mesi, frutto dell’assemblaggio di tre vigneti - La Volta, Coste di Vergne e Fossati –  ergo, tre differenti terroir, diversi tanto per esposizione, quanto per altitudine.
Il risultato? Splendido, ovvio.

Bel rubino trasparente, per un naso ricco e armonico: sottobosco, rosa e violetta, frutta rossa in doppia cifra – fragola e lampone, ciliegia e prugna – e più di uno spunto speziato.

Bocca di equilibrio e droiture. Tutti gli umori del naso, con l’aggiunta dell’arancia rossa e cenni di china e rabarbaro. Tannino fitto e vellutato, struttura sì, ma senza ingombri.
Si distende bene anche in lunghezza, con fraseggio finale di agrumi e chiodi di garofano.

Il carattere tosto del fratellino – si fa per dire - del Bricco delle Viole.


venerdì 13 gennaio 2017

Gaston Chiquet Champagne Special Club 2007




Direttamente dal Club Trésors de Champagne - a oggi, una trentina di rm - ecco la vendemmia 2007 firmata Chiquet, una cuvée d’assemblage - 30% di Pinot Nero e 70% Chardonnay – da vigne di 30 anni, su suoli argillo-calcarei, dai villaggi di Mareuil sur Aÿ, Hautvillers e Dizy; vinificazione parcellare, malò svolta, almeno 6 anni sui lieviti e sboccatura giugno 2014.

Parte freschissimo, con qualche nota tostata di troppo, ma che si dilegua in fretta, liberando, immediatamente, intense note di agrumi e pesca, mela e susina, con cenni di thé e frutta secca. E’ tuttavia la forte dimensione gessosa, che si rivela essere, in sintesi, il carattere trainante del profilo olfattivo.

In bocca, l’espressione aromatica, non dirazza, confermandosi ampia e di generosa convergenza. Sempre in prima linea la timbrica gessosa, qui arricchita da inserti di nocciola, con il ritorno della frutta, anche esotica.
Sorsi equilibrati, sostenuti da significativa spina acida, la cui carenza di complessità, tuttavia, ripensando al millesimo, non mi ha colto impreparato.