Una delle mie maison di proprietaire
récoltant preferite, da sempre, a partire da quelle due splendide persone
che sono Pascal e la sua consorte, tanto rigorosi nel lavoro, quanto simpaticissimi
al momento della degustazione.
Siamo a Chigny-les-Roses, un piccolo villaggio
della Montagna di Reims e l’azienda ha da poco completato la conversione al
biologico.
Il Grande Réserve è
un assemblaggio di 30
Chardonnay, 45 Pinot Meunier e 25 Pinot Noir, con il 45% di vini di riserva,
invecchiati in legno e, per tutta la gamma, Pascal usa, esclusivamente, il
succo della prima spremitura – cuvée –
che resta sur lattes mai meno di 5
anni.
L’occhio si appaga con un giallo carico e una
effervescenza fine e continua.
Il naso è multi-strato, con un forte attacco
fruttato – cedro e melograno, pesca e susina – piacevolmente contrastato sia da
tocchi vegetali – rosmarino e timo - che da minuziose proiezioni speziate di
pepe e noce moscata. Questi attori olfattivi, ovviamente, recitano su un
palcoscenico a forte tinte minerali.
Al palato è una cucchiaiata di marmellata di
agrumi, mista a crema pasticcera, con la vena gessosa che si avvantaggia sul
resto della compagnia. Sorso teso, di equilibrio ed elegante cremosità, che
mantiene, stabilmente, freschezza e verticalità.
Il finale, di vigore e
persistenza, mi consegna una bocca di vibrante sapidità gessosa, attraversata
da fitte incursioni speziate.
Grande Pascal.
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