lunedì 19 agosto 2013

Igt Romangia Renosu Bianco Tenute Dettori





Questa é una piccola azienda sarda - siamo in località Badde Nigolosu in provincia di Sassari – che segue rigorosamente i dettami dell'agricoltura biodinamica, fa parte del manifesto Triple “A” ed é membro della Renaissance des Appellations. Il millesimo non é indicato essendo figlio di più annate. Questo assemblaggio di uve Vermentino e Moscato di Sennori affina su lieviti indigeni da due a tre anni in vasche di cemento, senza subire alcuna chiarifica, né filtrazione, né aggiunta di anidride solforosa.

Mi piace il giallo dorato luminoso che trovo nel calice. Alla prima snasata balza subito l’odore di mare e di sale mentre fa capolino, sullo sfondo, una nota dolce. Il ventaglio aromatico é completato da fragranze di frutta gialla matura, macchia mediterranea, intrecciate a miele e note erbacee, con fieno in evidenza.

Al palato é fresco, sapido e  molto aromatico - Moscato docet - con una sostanziale coerenza con il naso e una piacevole nota speziata. L'ingresso salato ha come contraltare la presenza di un residuo zuccherino - ancora lui, il Moscato - che, confesso, inizialmente mi spiazza parecchio, ma sorso dopo sorso entro poco alla volta in sintonia, aiutato anche dalla acidità che sostiene e facilita una beva già accattivante, tuttavia non ruffiana. Peso dell'alcol minimamente avvertito, nonostante i 13.5 % dell'etichetta. Se proprio voglio trovare un piccolo difetto, gli rimprovero un finale leggermente corto, ma a questi livelli qualitativi ed a questi prezzi - otto/nove euri - costituisce un dettaglio ampiamente trascurabile. Ad occhi chiusi avrei detto Alsazia e non Sardegna. Una bella scoperta, una gradevole bevuta che ripeterò quanto prima.

  

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