lunedì 17 febbraio 2014

Docg Chianti Classico Vigneto La Casuccia 1990 Castello di Ama





Una piccola quota di Merlot accompagna una presenza, fortissima, di Sangiovese, per questa boccia numero 5.743 di 14.200 esemplari, ormai un reperto archeologico. Forse più che reperto, un privilegio archeologico, recuperato un annetto fa, girovagando per enoteche a caccia di perle, o presunte tali, impolverate.

Il tappo integro è un inizio-indizio promettente. La veste è rosso vermiglio, di bella limpidezza e luminosità, con sfumature mattonate.

Il bagaglio olfattivo, lento ma risoluto nel pulirsi, si annuncia attraverso un ricco bouquet di violetta e lavanda, una piacevole espressione fruttata – prugna, ciliegia e amarena sotto spirito – e, a far da sfondo, toni terziari di liquirizia, tabacco, cacao, con un tocco di incenso. Davvero un bel quadretto a dispetto delle tante primavere.

In bocca l’attacco è morbido, con, ancora, acidità da spendere. Ritrovo la frutta sotto spirito, sensazioni terrose, un bel cacao amaro, con un’impronta tannica vellutata, ma viva. Anche qui un bel quadretto, tuttavia la bocca è un po’ ingessata e non si sbloccherà più di tanto. Il naso prometteva più intensità. Il sorso termina, un po’ in fretta, su tenui cenni balsamici e di tabacco.

Lo ammonisco, si fa per dire - giusto un buffetto – per carenza di profondità e persistenza. Nondimeno, so che bottiglie di questo tipo, molte volte sono un azzardo e le incognite sempre tante e imponderabili, non ultima l’ossidazione. Si consideri, infine, che se molti flaconi avessero il contakilometri…
Ad ogni modo, sottoscriverei, immediatamente, di trovarmi sempre nel calice, sorsi ultra ventenni, ancora così performanti.




Ho scritto di un altro vino del 1990 di Castello di Ama a questo indirizzo:



2 commenti:

  1. Chissà, quando la Domenica uscivamo dai confini rapolanesi, quanto avranno stappato gli adulti che mi portavano in gita, Gaiole in Chianti era una delle soste, anch’io sottoscriverei sorsi ultra ventenni anche senza ultra con le dame del Castello di Ama, c’è spirito e incenso nella stessa boccia e nel tuo pezzo, sto perfezionando il ratto del descrittivo, buona settimana.
    M 50&50

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    1. Non credo che tu stia perfezionando il ratto, ma molto più semplicemente il tuo naso, con allenamenti intensi. Io, piuttosto, vorrei sfilarti la tua prosa, ricca, sottile, giocherellona e sempre efficace. Ma quella fa parte, insieme ad altri elementi, dello Stile di ognuno che, nonostante le buone intenzioni, pur volendosi anche solamente ispirare, si finisce, sempre, per copiarlo maldestramente.
      Grazie e buona settimana anche a te.
      Mario

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