giovedì 7 agosto 2014

Aoc Champagne Extra Brut 1995 Fleury




Questa esce direttamente dalla cantina di monsieur Fleury, dunque, quantomeno, vi assicuro il conta chilometri possegga ancora il piombino. E’ stato proprio Jean-Pierre in persona a convincermi della assoluta bontà di questo millesimo, che, in questo momento, sta regalando soddisfazioni e performances da fuoriclasse.

Si tratta di un assemblato - 80 Pinot Nero e 20 Chardonnay - che non fece, a suo tempo, la malolattica. Passati quasi 20 anni è troppo facile, ora, sostenere che mai scelta fu più premiante. Che boccia!

Il tappo che ha lavorato e retto benissimo, costituisce indizio inequivocabile circa l’assoluta qualità della “roba”.
Oro, neanche troppo intenso, alcuna deriva ossidativa e bulles très très très fini, incessanti, inarrestabili.

Quello che è stupefacente, è la freschezza étonnante – anche, ma non solo, in virtù della malò non svolta - che emana il liquido sia al naso, sia al palato, soprattutto al palato. Un vino giovanissimo e appuntito, mineralissimo, con qualche fiore bianco e molti agrumi, un tocco di miele d’acacia, una bella cifra di champignons e ostriche, con una quota da vertigini di rasoiate impressionanti.

Il resto sono e m o z i o n i – non trasferibili - che ognuno capta e vive motu proprio, suscettibili di infinite variabili – con chi, dove, come, quando, quanto, etc.

Chapeau-bas, Jean-Pierre.
Non privatevene. Almeno una.




Nessun commento:

Posta un commento