lunedì 11 maggio 2015

Docg Barbaresco Riserva 2001 Rizzi




Riserva, ergo, un anno in più di invecchiamento per lui, molti di più per me, avendolo acquistato all’uscita, direttamente dalla cantina della famiglia Dellapiana.
Stica, quanto scappa il tempo.
Il trascorrere degli anni – efficace e fruttuoso senz’altro più per lui – mi ha consegnato un flacone in gran forma, a cominciare dal naso, sfaccettato e di terroir.

A tre ore dall’apertura, le percezioni olfattive sono di freschezza, pulizia e neanche troppo terziarizzate. Molto terroso, sa di sottobosco e radici – china e rabarbaro - di fiori appassiti – rosa e viola – di un frutto leggermente sciroppato, tuttavia ancora carnoso e appetitoso – marasca, prugna e lampone – un fine contorno minerale, con refoli speziati di cannella.

In bocca entra caldo, elegante e deciso, confermandosi simmetrico con l’equipaggiamento olfattivo. Sapori sottilmente evoluti e acidità viva, tannini che coccolano il palato e un centrato equilibrio alcolico, sigillano un sorso ricco, energico e in continua progressione armonica. Davvero persistente, con intensi rintocchi di liquirizia e goudron, cuoio e tabacco da pipa.

Di grande appagamento con carrè d’agnello.





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