venerdì 28 aprile 2017

Louis Roederer Champagne Brut Vintage 2000




34 parti di Chardonnay e 66 di Pinot Noir, poco oltre i 4 anni sui lieviti, dosaggio che corre lungo i 12 gr./lt. per un dégorgement oltre i due lustri.
Il contachilometri – evidentemente elevato - nonchè una conservazione niente affatto ottimale, hanno condizionato pesantemente la boccia, ancorchè questi siano i rischi che si corrono, allorquando si accetta la scommessa del web, pur in presenza di prezzo interessante.
Ne sono consapevole da mo'.



Colore molto dorato, con naso e bocca che la sbicchierano subito e in maniera schietta, senza troppe esplorazioni: agrumi in avanzato stato di canditura – buccia di cedro e mandarino confit - e altra frutta gialla matura, frutta secca e miele, cera d’api e altri elementi propri del bagaglio delle sensazioni terziarizzate.

La morbidezza ossidativa è tanta, finendo per soffocare qualsivoglia tentativo di risveglio acido, il quale avrebbe, senza dubbio, impresso qualche scossa di vitalità ai sorsi, rimasti pressochè seduti, tuttavia mai stucchevoli, ripensando al dosaggio.

Le virtù del liquido si sono smarrite cammin facendo, ergo, la classe della casa, una volta tanto, la si è dovuta più immaginare che apprezzare, pur cogliendone, comunque, l’impronta, sulla falsariga del Brut Premier.

E’ la roulette di internet - solitamente se ne esce vincenti e appagati - con il suo ineludibile,  e fatal rovescio, talvolta più casino – bordel - che casinò.




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