venerdì 18 maggio 2018

Pierre Gimonnet & Fils Champagne Spécial Club 2010




La versione «Spécial Club» solitamente costituisce il fiore all’occhiello del récoltant. Quella dei Gimonnet, è per me – mi gioco la residuale reputazione – la migliore espressione della tipologia.
Millesimo dopo millesimo, ha acquisito una costanza qualitativa, che rende questa cuvée de prestige, inequivocabilmente, gemma di assoluto valore e rappresenta la summa della conoscenza enologica della maison.

Qualora ci fosse qualche dubbio, è un pure Chardonnay: 57% da vecchie vigne di 40 anni in Cramant, 30% da Chouilly e il restante da Cuis. Dopo cinque anni sui lieviti e un dosaggio di 5 gr./lt., la mia boccia è stata sboccata a marzo 2016.

Di grana fine e persistente, scatta subito impennato e freschissimo, con la classe e il carattere aromatico, emblematici della bacca bianca: crema pasticcera, frutta e fiori bianchi, agrumi, di fortissima presa gessosa.

Palato di cremosità verticale, che riprende le precise specificità olfattive. Gesso sempre mattatore, per un sorso già lungo e profondo, seppur con qualche zampata nervosa, di complessità in fieri, che solamente maggior tempo in vetro saprà gratificare. 

Pelle d’oca con fois gras poêlé.




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