Ci
troviamo a Le Mesnil-sur-Oger – Costa dei Bianchi – e Claude tra le altre cose fu
l’inventore della gyropalette. La
maison ora è condotta con grande maestria e polso fermo dalla
figlia Delphine - persona splendida - che ho avuto il piacere di conoscere lo
scorso anno nel corso della visita in Champagne.
L'incontro è stato oltre che
piacevole – lo confesso, quasi ubriacante sotto tutti gli aspetti - pure proficuo in quanto la
degustazione si è protratta per un paio d'ore dove è stato possibile
(de)gustare tutta la linea con particolare attenzione a millesimi parecchio
datati. Tutta
la gamma produttiva è improntata a Champagne dritti, pochissimo o punto dosati il
cui scopo è far emergere l'autenticità del terroir.
Questo
extra-brut, elaborato senza aggiunta della liqueur de dosage,
è paglierino timido con leggere sfumature verde brillante ed una effervescenza
regolare anche se un pò irruente. L’iniziale nota citrina arrogante, si ridimensiona
dopo alcuni minuti. Emerge così la pura craie
di Le Mesnil, inconfondibile, cui seguono note tostate e di pasticceria, fiori
bianchi, mandorla, miele ed agrumi.
In
bocca è secco, equilibrato, sostenuto da giusta freschezza. Il sorso si rivela
sapido e minerale, affilato – droit -
con acidità nervosa. Buon allungo con finale ammandorlato.
Un
ottimo partner da aperò, da intro serata, e con i giusti abbinamenti anche
qualcosa in più.
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