Il
Gastronome è un 100% Chardonnay, proveniente da diversi vigneti, sia Premier
che Grand cru, della Costa dei Bianchi, che affina tre anni sui propri lieviti,
dosato a circa 8 gr./l. - si sente - e sboccato nel 2012.
Nel
calice, un paglierino carico e brillante, con effervescenza non finissima.
Il
ventaglio olfattivo, abbastanza fresco e spigliato, attacca con una bella nota
di brioche e burro, mista a un quadro floreale, molto delicato, di glicine e
camomilla, cui si aggiunge la parte fruttata – mela, pesca bianca e limone - un
tocco di nocciola e non troppa mineralità.
All’assaggio
dimostra buona freschezza, con bollici(o)na esuberante e, a momenti,
ardita.
L’ho trovato monocorde, con il sorso prigioniero dell’aspetto citrino, del quale, neanche più tardi, accennerà a liberarsi, per intraprendere l’iter dell’ampiezza del frutto e della mineralità. Senza dubbio, il dosaggio – avvertibile ben oltre l’indicazione maison – ha fatto il resto.
L’ho trovato monocorde, con il sorso prigioniero dell’aspetto citrino, del quale, neanche più tardi, accennerà a liberarsi, per intraprendere l’iter dell’ampiezza del frutto e della mineralità. Senza dubbio, il dosaggio – avvertibile ben oltre l’indicazione maison – ha fatto il resto.
Dice,
ma allora non ti è piaciuto. Ni.
Olivier
Gimonnet mi disse, quando gli feci visita due anni fa, che il suo intento, circa
il Gastronome, era di coniugare
ricchezza e complessità di un millesimato, mantenendo, nondimeno, freschezza e
giovinezza di un sans année.
Questo flacone è rimasto in mezzo al guado, senza
confermare, pienamente, i buoni propositi di monsieur Olivier e rivelandosi un millesimato che si fa preferire
all’aperitivo.
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