sabato 8 marzo 2014

I miei assaggi a Terre di Toscana 2014




Con le dovute cautele trascrivo, per sommi capi, gli assaggi che più hanno destato la mia attenzione. Non sono altro che indicazioni di massima (o di minima), da prendere con beneficio di inventario, in quanto, come ben sapete, molte volte risulta già di difficile lettura un intero flacone, bevuto a tavola con la necessaria calma; figuriamoci quando si tratti di sorsi avvenuti, specie per alcuni vini, in situazione di leggera calca, tra una chiacchiera e una spintarella. Non ultimo, trattandosi in larga parte di vini rossi, si aggiunga il palato messo a ferro e fuoco dai tannini.



Per quanto concerne i Rosso di Montalcino ed i Brunello, erano in degustazione le annate, rispettivamente, 2012 e 2009.



Gli assaggi più convincenti, in ordine sparso, senza fare classificone, sono stati quelli di La Gerla, Le Ragnaie, Lisini, Mastrojanni, Montevertine (Pian del Ciampolo 2012 già buono, in bottiglia da 2 giorni e un super Pergole), Stella di Campalto (un Rosso che è … Brunello), Pietroso (grande mineralità), Gorelli-Le Potazzine (ormai una conferma indiscussa, di gran pulizia), Poggio di Sotto (ho preferito il Rosso), e un maestoso Tiezzi–Podere Soccorso (sia Rosso che Brunello).





Per quanto attiene, invece, ai Chianti Classico e Riserva, erano in assaggio, rispettivamente, le annate 2011 e 2009. Ho gradito quelli di Castello di Monsanto, Buondonno, Castell’in Villa, Badia a Coltibuono, Isole e Olena, Vecchie Terre di Montefili; sicuramente qualcuno mi sta sfuggendo.


Molto interessante, al lunedì, è stato assaggiare delle vecchie annate. Per qualcuna è andata meglio, per altre, un po’ meno. Sugli scudi, sicuramente, Il Sodaccio 1995 di Montevertine (testato da due diverse bottiglie), ancora ottima acidità, con aromi terziarizzati ma espressivi, un vino vivo; Castell’in Villa 1994 Chianti Classico riserva, un giovanotto che crescerà ancora; Tenuta di Valgiano 2001 da jeroboam, splendido; Lisini Ugolaia 1998 grande integrità; Tiezzi Rosso 1996 ancora molto fresco, mentre il Brunello di 1997 un po’ in discesa.







Quanto a Badia a Coltibuono Chianti Classico Riserva 1970, la prima boccia ancora in palla, mentre la seconda, passata a miglior vita, ma ci sta.




Quello che rimarco è sempre la grande organizzazione, ormai consolidata e impeccabile, nella cura dell'evento, prima, durante e dopo, sia da parte dell'Acquabuona, che dell'Una Hotel di Lido di Camaiore.

Terre di Toscana, sottotitolo l'eccellenza nel bicchiere. C'era tutta.
Ogni anno, sulla via del ritorno, mi pongo il medesimo quesito: quando una rassegna simile nel mio, amatissimo, Piemonte, con tutte le sue eccellenze?



Quello che rimarco è sempre la grande organizzazione, ormai consolidata e impeccabile, nella cura dell’evento, prima, durante e dopo, sia da parte dell’Acquabuona, sia da parte dell’Una Hotel di Lido di Camaiore.
Per non parlare dello show-cooking di Golosizia.

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