martedì 25 marzo 2014

Igt Sicilia Zibibbo 2011 Barraco





Meno di un ettaro per questo Moscato d’Alessandria, in Sicilia Zibibbo, che Nino Barraco coltiva con cura e sapienza, nei dintorni di Marsala.
Senz’altro una sfida, ostica e piena di insidie, di Nino nella declinazione “secca” di questo vitigno aromatico, usato diffusamente e abitualmente per produrre vini dolci.
Il nostro effettua fermentazione spontanea in acciaio con lieviti indigeni, contatto con le bucce per circa due settimane e non subisce né chiarifiche, né microfiltrazioni.

Un dorato denso, con più di un occhiolino all’ aranciato e leggermente opalescente, annuncia un naso molto eclettico, complesso e ben assortito. Il primo impatto è una nota dolce – ehm…è moscato – che cede velocemente il passo a fiori gialli, erbe secche mediterranee, e tantissimi sentori di frutta, quali scorza di arancia e pompelmo, albicocca disidratata, uva passa, fichi secchi, datteri e pesche. Ricamano e impreziosiscono questo elegante ventaglio, profondi solchi balsamici e una ventata di sapidità salmastra, intrecciata a tocchi di noce moscata.

Come volete che sia al palato? Uno specchio. La bocca, veramente tesa, asciutta e mai ruffiana, è timbrata, senza soluzione di continuità, dall’alternarsi del versante fruttato con quello, centrale e preminente, salmastro e iodato. Un sorso armonico, in tutto e per tutto, che richiama continuamente la beva, lungo, persistente e con quella bocca amabilmente asfaltata di sale e di ondate salmastre.

Grande Nino, un’altra sfida vinta, che ti infonde entusiasmo; per noi un calice colmo di letizia.





Ho scritto di un altro vino di Barraco a questo indirizzo:



2 commenti:

  1. Con le tue belle descrizioni mi hai ricordato i mulini e le saline intorno a Trapani (e siamo lì) e ho risentito il salmastro e iodato che non percepisco facilmente nei calici.
    M 50&50

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  2. Bene, mi fa piacere. Ti assicuro che in questo caso, dietro al calice c'è una gran bella persona.
    ID

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