giovedì 27 agosto 2015

Aoc Champagne Premier Cru “Les Vignes de Vrigny” Brut s.a. Egly-Ouriet




Ti sei mai chiesto cosa sarebbe (stata) la musica, classica o dance tout court non importa, senza gli archi? Poca cosa, te lo assicuro.
Allo stesso modo, mi sto ancora chiedendo cosa sarebbe (stato) questo champagne, senza falegnameria al seguito. Tanta, tanta roba, senza dubbio alcuno.

Il colore è quello dell’ oro e l’effervescenza è molto fine, per questo Pinot Meunier in purezza (Blanc de Noirs), 20% di vini di riserva, 38 mesi sui lieviti, non filtrato e dégorgement settembre 2013.

Il tratteggio olfattivo riesce a dispensare frutta esotica, fragola, tocchi di mandorla, spezia e, sembrerebbe, precisa mineralità, nondimeno, risulta rivestito da un’armatura legnosa, tutt’altro che insignificante e trascurabile.

In bocca, tra una piallata e l’altra, sembra riprenda il passo olfattivo e sviluppi le espressioni di frutta, anche secca, abbinate a tinte gessoso-minerali, che si rivelano di notevole spessore. Il sorso contiene verticalità e volume, profondità e persistenza.
Peccato che, anche il palato, non sia dissimile dal naso e si presenti costretto in una corazza legnosa, la quale rende greve il calice.

Qualche condizionale di troppo, da un flacone, per il quale, da noi, a comprarlo bene, si spende quasi un cinquantone. Ergo, attendersi qualcosa in più, mi sembra ancora poco.


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