venerdì 13 novembre 2015

Igt Toscana Bianco Ansonaco 2013 Azienda Agricola Altura




L’autoctono per eccellenza dell’Isola del Giglio, dove, da sempre, è il vitigno più diffuso e coltivato. L’autoctono per eccellenza dell’Isola del Giglio, elevè dalla famiglia Carfagna, i cui componenti, conosco abbastanza bene, e questo mi basta per bere, tranquillamente, a occhi chiusi, tutti i loro vini. Con un’unica raccomandazione: tratta l’Ansonaco come fosse un rosso, aprilo un poco prima, non lo bere freddo e, soprattutto, non aver fretta nel berlo. Altrimenti rinuncia e orientati su flaconi più immediati.

Verso quest’oro, leggermente torbido, nel calice, e trovo una nota di acetica – capito perché ti ho detto di aprirlo in anticipo ? – che si dileguerà lestamente.
Nel frattempo, l’ossigenazione consente al naso di tuffarsi in questo bicchiere, espressione cristallina di terroir, perché qui, ci trovi tutti i profumi isolani.

Subito una cifra di toni fumé – tanta pietra focaia – e poi il mare, tout court, con tutte le sue declinazioni: dalle erbe mediterranee – menta, rosmarino e timo - agli agrumi – cedro e arancia rossa – dalle spezie – pepe e zafferano – alla salsedine, con proiezioni di resina e il ritorno della frutta gialla – albicocca e pesca – e botte di mineralità, mescolate ad effluvi balsamici.
Che personalità di un naso!

Al palato è freschissimo, e riafferma, saldamente, il bagaglio olfattivo.
Gli aromi del mare nostrum, racchiusi nel calice, con raffiche agrumate e sensazioni salate e resinate, legate da dritta acidità; tutti elementi di un sorso strutturato e di gran tensione, assai profondo e persistente, dai forti richiami di sale, zenzero e miele, misti a densi cenni salmastri.
Sorsi di rara bellezza, adatto anche per chi cerca tormenti concettuali nel bicchiere (cit.).

Grazie, famiglia Carfagna, qui c’è Cultura del vino e Cultura nel vino.

Con la voce di Temika Moore in sottofondo e, qualora fossi in compagnia di una donna dalla enorme intelligenza, come sostiene Francesco, …Ci siamo capiti, oh poeta, vero?

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