A Bélesta, piccolo comune del Roussillon,
(Midi Pirenei), nel non lontano 2006, l’architetto Luc Richard, insieme al
alcuni collaboratori, acquistò gli edifici della cooperativa locale e con una
decina d’ettari mise in piedi, dal nulla, questo domaine.
Un progetto ambizioso, con le idee chiarissime: solo
vitigni autoctoni, per un’impronta terroiristica,
priva di scorciatoie. E i risultati ci sono tutti.
Il Synthèse è un assemblato di Maccabeu
(maggioritario), Grenache Blanc e saldo di Carignan Blanc, da vigne di una 15na
di anni, su terreni granitici e scistosi.
Adoro questi cépages.
Il naso è di freschezza superba, di pochi, ma
scrupolosi profumi: verbena e altre erbe di campo, mela e agrumi, con una tessitura
rocciosa paradigmatica e inflessibile.
Palato dritto, di gran tensione e molto
secco, che riprende integralmente il carattere olfattivo. Con lo sviluppo
dell’ossigenazione, il lucido impianto minerale sale in cattedra, assumendo dimensione
e personalità notevoli e assicurando intensità salina e croccante grassezza al
sorso.
Una spremuta di roccia, da urlo libero con le
ostriche.
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