Beh quando si inizia, meglio farlo con il botto!
Il nome “enchanteleurs” rimanda a quei cantinieri il cui lavoro consisteva principalmente nel disporre le botti sulle “calastre” (chantiers). A costoro era concesso, per tradizione, il privilegio di realizzare una piccola cuvée personale partendo dalle partite migliori.
Le uve di questa cuvée provengono principalmente da parcelle Grands Crus della Côte des Blancs (Avize, Mesnil-sur-Oger, Chouilly) e della Montagna di Reims (Mailly, Verzenay, Verzy).
Con questo assemblaggio la maison Henriot coniuga la potenza del pinot nero (45%) all’eleganza dello chardonnay (55%). Dopodichè le bottiglie riposano per ben 10 anni sui lieviti.
Ora vi racconto le mie personalissime sensazioni riguardo a questa bottiglia acquistata in rete alcuni mesi fa.
Alla vista il vino si presenta dorato, luminoso, brillante. Il perlage è assai fine e persistente.
Al naso si manifestano aromi di frutta gialla, sentori agrumati, inseguiti da note floreali e gessose.
Bocca molto coerente con il naso. Grande fascino e materia in abbondanza, con marcata mineralità. Tutto ciò sorretto da freschezza ed acidità ancora ben presenti. Bottiglia equilibrata in tutte le sue parti, nonostante un dosaggio non propriamente leggero - 10 g/l - che tuttavia risulta poco percettibile. Persistenza coinvolgente. Un grande Vino, oltre le bolle!
Il millesimo 1996 nella Champagne è considerato, non a torto, eccezionale e questa bottiglia costituisce specchio fedelissimo.
Ancorché il prezzo non sia tra i più accessibili, - eufemismo, la bottiglia è costosa - procuratevene una per un’ occasione speciale!
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