E’
il biglietto da visita della maison,
il suo prodotto di ingresso nell’universo Champagne. I nove ettari di vigneti,
in conversione biodinamica, di questa famiglia di récoltant, si trovano in vari villaggi della Montagna di Reims.
Questo
bsa, ha come base la vendemmia 2010
con lo Chardonnay che vi figura per 25 parti, il Pinot Nero 20 e il Pinot Meunier
30, cui si aggiunge un 25% di vini di riserva, provenienti dalle due annate precedenti;
la sboccatura risale ad ottobre 2012.
Nel
calice, un bel dorato con bollicina abbastanza fine e composta. Riserva una
buona intensità al naso, che parte con nitida espressione floreale, per
dirigersi su precisi toni fruttati di albicocca, mela, agrume; ancora note
erbacee, unite a miele ed evidente mineralità.
L’aspetto
gustativo ripresenta, in modo abbastanza lineare, le caratteristiche olfattive,
con gli agrumi che dapprima occupano, pressoché completamente, il palato e, in
un secondo tempo, cedono il passo alla incalzante mineralità e incipienti tocchi
mielosi. Il sorso si dimostra equilibrato, con buona struttura e abbastanza
dritto, se si considera che il dosaggio, udite udite, tocca i nove
grammi/litro. Il finale, un po’ cortino e di media persistenza, esalta,
generosamente, la classica mineralità di questi territori.
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