Questo
è Pinot Nero da agricoltura biologica e la versione riserva costituisce la
punta di diamante della produzione. Il colore è così scuro, che non parrebbe pn.
Un naso freschissimo, manifesta complessi aromi di frutti rossi di bosco –
mora, mirtillo, ribes e lampone - una bella presenza erbacea e l’immancabile
tocco speziato, unito a netta balsamicità.
L’ingresso in bocca è fine, fresco e coerente. Oltre alle note
nasali, spicca una forte mineralità, che si concentra all’aumento dell’ossigenazione.
Grande struttura, con equilibrio mai in discussione. La persistenza è notevole
anche se gli manca un po’ di lunghezza. Termina su palesi e ben definiti toni
minerali e speziati, con un tocco di liquirizia.
Ritrovo
il manico di Alois Ochsenreiter, qui sicuramente più raffinato che nella
versione base. Egli riesce, sempre, ad esprimere il territorio senza
“enfatizzare” sentori e aromi, troppe volte finti e gonfiati, come purtroppo mi
è successo con altre bevute figlie di queste zone.
Parliamo
di sghej. Costa, franco cantina, sui
25 euri - 10 in
più del base – tuttavia, vi assicuro che, a bocce ferme, non ho notato tutta
questa differenza. Non me ne voglia Alois, ma quasi quasi mi tengo il base a 15
euri, bevo già assai bene e risparmio pure un deca. Tutto ciò per sottolineare,
ancora una volta, che qui c’è qualità e serietà, a partire dai prodotti di
fascia iniziale.
Non
a caso, chi mi legge, si sarà accorto che i prodotti di Alois, sia declinati
Hausmannhof che Obermairlhof - le sue due aziende – passano, con costante
frequenza, su queste pagine. E fintanto che la qualità continuerà ad essere a
questi livelli, la frequenza non potrà che diventare vieppiù ostinata.
Ho
scritto di altri vini di Haderburg a questi indirizzi:
Ho navigato un po', producono un vino da meditazione che probabilmente avrai provato il Perkeo, (un nano di corte in seguito custode nel Castello di Heidelberg della botte più grande del mondo), la botte è visitabile, avessi voglia di farci sapere, la storia è bella, il colore anche, Perkeo significa perché no...veda Lei Duca
RispondiEliminaM 50&50
Amico mio tu la sai lunga, più di me. Ti posso dire che la signora Christine, moglie del titolare, me ne ha offerto un calice nella mia visita presso la cantina nel novembre scorso. Io che non stravedo per la tipologia, ho visto la luce. Le barbatelle di Petit Manseng le ha comprare il marito Alois in persona nel sud-ouest francese. Non ho resistito e una mezzina del 2008, la prima annata prodotta, riposa nella cave.
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