Grande
annata per questo “basico”, prodotto da una delle aziende storiche – fine
Ottocento - di Montalcino e del
Brunello.
E’
di un rosso rubino, luminoso e ancora intenso, privo di derive mattonate.
Il
naso è molto fresco e avvolgente. Ci sono sentori di fiori e frutti rossi –
rosa, prugna, lampone e mora -, una bella speziatura e cenni eleganti di
eucalipto e anice.
La
bocca è altrettanto integra, complessa e di tanta materia. Una giusta carica
tannica, freschezza, struttura importante e ritorni aromatici coerenti con il
quadro olfattivo, concorrono a formare un sorso davvero equilibrato. Finale
lungo e di apprezzabile persistenza, all’insegna di sapidità e balsamicità
suggestive, con note finali di tabacco dolce e anice.
Un
millesimo in beva, che si è mantenuto assai bene, ancorché verso la fine avesse
perso un po’ di grip. Va da sé che
non disponga – ed è logico e plausibile – di tutta quella profondità di cui è
dotato suo fratello maggiore, tuttavia un sorso pregevole ad un rapporto prezzo-felicità commovente.
Ho
scritto di altri Brunello a questi indirizzi:
Ad un passo da quella che considero "casa mia", ti piacciono quelle colline e le crete...
RispondiEliminaOggi con un Sangiovese minore buona riduzione per il mio risotto.
M 50&50
Eh sì, dici bene, adoro quelle colline e i loro frutti mi stanno dando ulteriori conferme giusto in questi giorni.
RispondiEliminaID