venerdì 20 settembre 2013

Doc Barbera d'Alba 2011 Giuseppe Rinaldi





Il colore di questa Barbera del Citrico, spiega e conferma perché da queste parti – Piemonte sud-ovest – il vino rosso passa, in dialetto, sotto la definizione di vino nero. E’ proprio così, un rubino cupo e fitto, praticamente impenetrabile. Un nero inchiostro, che è custode di profumi tersi, articolati e profondi: si parte dai frutti scuri – prugna, ciliegia, amarena,– per arrivare a quelli di bosco – fragolina, mora e lampone – incontrare un bel floreale fatto di viola e rosa, e distendersi fino a speziature dolci e polvere di cioccolato.

In bocca è elegante, capace e la ricchezza di frutto e di polpa - avvolgenti e straripanti - circoscrivono una sussurrata e flebile, ma costante, carbonica. L’acidità frusta e fa vibrare il palato che è investito da progressione elettrizzante. Struttura superba ma semplice – non è un vinone palestrato, anzi - equilibrio integro e millimetrico tra le componenti che arginano e domano un volume alcolico étonnant (14,5%), trasformandolo in un vino glou glou, dalla beva trascinante e incontrollabile. A corollario, cenni minerali precisano un lungo finale all’insegna del frutto.

Bevuta paradigmatica che regala letizia. La grammatica e la pratica del Beppe di Barolo.





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