giovedì 10 settembre 2015

Aoc Champagne Blanc de Blancs Les Vignes de Montgueux Extra Brut s.a. Jacques Lassaigne




Côte des Bar, con Montgueux che ne costituisce l’enclave gessosa. Solo qui, alle porte di Troyes, il sottosuolo di questa collina presenta, grosso modo, le medesime peculiarità, della ben più famosa Costa dei Bianchi. Ergo, lo Chardonnay è il vitigno che più si presta.

Più di un esperto considera, non mi interessa se a torto, o a ragione, Montgueux, come l’unica zona degna di considerazione dell’Aube – per qualcuno è la “Montrachet” della Champagne - e in grado di garantire prodotti di qualità assoluta.
La critica che conta, scrive molto, e soprattutto benissimo, dei vini di questo produttore, al punto da essere diventati très branché.

Se c’è gesso, ci deve essere tanta mineralità. Tuttavia, il mio flacone ne conteneva davvero poca. Già il prologo olfattivo è stato molto ermetico, impacciato e poco leggibile, con solamente qualche cenno di limone, scarne note floreali e un’indecisa mandorla.

Speravo in uno scatto al palato, viceversa, ho dovuto accontentarmi di un tocco agrumato – scorza di arancia – e una sommessa sensazione vegetale.
Chiude il cerchio, una effervescenza di smisurata taglienza.
Mineralità? Chi era costei? Neanche a distanza di un’ora.
A questo sorso non resta che la verticalità, pochino per una boccia che sfiora i 4 deca.

Già saprai dove sto andando. Sì, proprio in Côte des Blancs, giusto due rampe di scale, nella mia cave.


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