mercoledì 25 novembre 2015

Aoc Muscadet Sèvre et Maine Blanc Cuvée Classique Domaine de l’Ecu 2011




100% Melon de Bourgogne, da questa azienda della Loira, in regime di agricoltura biologica dal 1975 e biodinamica dal 1998.

Parte con un naso fortemente fumée e iodato, al cui interno trovo note agrumate – pompelmo e limone verde – ben amalgamate a cenni di fiori bianchi – biancospino soprattutto – che poggiano su un tappeto lievemente minerale e sapido.

All’assaggio, freschezza ed equilibrio, con gli aspetti affumicati e iodati che si sono irrobustiti, pur mantenendo, denso e piacevole, il coté fruttato.
Col passare dei sorsi, guadagna in spessore anche l’aspetto minerale, che dal sapido ha sterzato verso il salato.
Sorso molto teso e opulento, la cui ampiezza progredisce, al crescere dell’ ossigenazione. Davvero persistente, con un palato che insiste su note salmastre e di pompelmo, con chiusura gradevolmente amarognola.

Avec coquillages, assuré.



14 commenti:

  1. Ma se il vino sa di limone e pompelmo e i frutti di mare sono sapidi e hanno sentori iodati…ci si chiede, ma la frutta che sapore ha…mi secca disturbarti, stasera provo una noce…di burro

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    1. A questi arguti quesiti, in tutta onestà, non ti so rispondere. Proverò anche io col burro, chissà che non stimoli le meningi ...

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  2. Chiedo, tu non lo sai, il gran nicchione nicchia, mi vedo costretto a chiedere agli esperti del sol levante, almeno sulla frutta secca, in particolare le mandorle, dovrebbero sapermi dire qualcosa...errata...loro non rispondono ai commenti arguti o meno

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  3. Un giorno vi dirò dei vini che sanno di prugne cotte, quelli che fanno ca@are

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  4. Quelli solo per veri duri... di intestino.

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  5. Perchè questa deriva gastrointestinale...ho forse detto qualcosa che vi ha stimolato...

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    1. Beh, è GdF che ha imboccato la "tangenziale" frutta cotta, ergo, quando parte il Maestro, io lo seguo, badando a non andare off topic.

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  6. Prima il venerdì del dj, poi il sabato gdf, con i vini francesi del guardiano del faro che fanno cagare, che potrebbe essere una buona traccia per un altro libro, però da vendere in farmacia, o in enoteca; per noi è uguale

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    1. Mon ami, ma per scrivere un libro del genere, devi prima testare e tastare quei vini con quella (a volte salutare) caratteristica. Non credo avresti il coraggio di mortificare, a tal punto, il tuo palato, allenato a liquidi (e solidi) così sopraffini.

      Tuttavia, il connubio farmacia-enoteca, al momento inesplorato, potrebbe rivelarsi un curioso canale double-face e, chissà, forse anche di belle soddisfazioni.

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  7. Caro DJ, questi lampeggi OT sono sempre nel rispetto del pezzo, se Domenica suoni, un’indicazione, fai come me che dovendo andare a pranzo sulla luna, il Sabato del Guardiano, per evitare spiacevoli contrattempi, me lo leggo Lunedì ;-)

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    1. Il lampeggio OT, molte volte è il sale del post, dei miei in particolare, e ben venga. Domenica, bien sur, suono deep morbida, ma troverò il tempo di leggermi la tua, mi auguro, domenica del villaggio. Tu, nel frattempo, a pranzo sulla luna, fai occhio nel scegliere il liquido, dopo che il Maestro ha sdoganato, la dicotomia farmacia-enoteca ;-)

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    2. Ufffa ...

      ....Oltraggiare il mito dei grandi vini francesi domandandosi se esistono vini lassativi? Hai voglia, te li godersti, e alcuni più di altri, e non solo quelli che provocano l'effetto metaforico, ma anche quelli che più fanno cagare fisicamente, o fisiologicamente, non importa; l'importante, come in ogni atto, é arrivare alla conclusione. Meccanismo idraulico in testa.

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    3. No che non era assolutamente intenzione di oltraggiare il mito dei grandi vini francesi (lo testimonia l'occhiolino finale ). Si, certo che me li goderei. Eccome.

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