mercoledì 2 marzo 2016

Emidio Pepe Trebbiano d’Abruzzo 2012




Il vitigno classico dell’Abruzzo, da una altrettanto classica azienda.
Io, come tanti, con i vini di Pepe, ho vissuto, e vivo, esperienze contrastanti, Montepulciano e Cerasuolo inclusi, con bottiglie che vanno da un estremo all’altro, da molto, a per nulla buone. Sovente il fil rouge è quella irritante, quanto sgradevole, sensazione di riduzione che, quando va di lusso, scompare in poco tempo – minuti/quarti d’ora - quando va male, resta e non c’è verso, nemmeno a distanza di giorni.

Neanche questa è sfuggita al ridotto ma, fortunatamente, tutto si è risolto nell’arco di breve tempo. Ergo, largo ai profumi – pompelmo, limone, erbe di campo, mandorla – corroborati da scie di mineralità iodata e da una appagante ventata di freschezza.

In bocca conferma buona acidità, ma cambia “pelle”, accordando maggiore espressione ai toni minerali e marini. Il sorso, in verità, non molto complesso, scorre veloce e vivace, scoprendo uno spiccato lato sapido, cui contribuisce una netta nota di cappero.
Chiusura un po' sbrigativa, su tocchi amarognoli, e poco aitante quanto a persistenza.
Chissà che qualche tempo ancora in vetro, non gli venga in soccorso.




Nessun commento:

Posta un commento