La
prima volta che vidi i vigneti (ad alberello) di
questa parte della Francia, rimasi colpito dai terreni, popolati da una
infinità di ciottoli rotondeggianti - Galets
Roulés - la cui peculiarità consiste nell’
immagazzinare calore durante il giorno, per rilasciarlo, alla vite, durante la
notte. Siamo nel Rodano meridionale e questa denominazione, declinata in rosso,
consente, nella creazione del blend,
l’utilizzo fino a ben tredici vitigni autoctoni, bacca bianca compresa. Per
conseguenza, il risultato finale presenterà un ventaglio di prodotti molto diversi a seconda del produttore.
L’assemblato
dichiarato da questo Domaine, risulta
composto da 65 parti di Grenache, 20 Syrah, 10 Mourvédre e 5 Cinsault. Il colore
è un rubino brillante, leggermente scarico, senza derive mattonate.
All’olfazione la complessità aromatica è ancora integra ed intensa. Si colgono definite
note di frutta rossa matura e sottospirito, humus, sfumature floreali, con
tocchi speziati di noce moscata e pepe nero.
L’impatto
in bocca è fresco e armonico. E’ precisa l’aderenza con il quadro olfattivo,
integrata e sorretta da buona acidità e mineralità che imprimono slancio al sorso. La trama tannica è fine e suadente.
Non c’è opulenza, ma tutto si muove lungo i canoni dell’eleganza. Chiude, con
pregevole persistenza, su note balsamiche, cui si unisce un’avvolgente rimando
di tabacco da pipa.
Fortuna
che, talvolta, ci pensano gli amici a custodire e conservare, in modo ottimale,
i flaconi con qualche lustro sulle spalle. Poi, come succede in questi casi, la
condivisione della boccia con persone care conferisce il plus alla bevuta. E questo Châteauneuf rouge
è stato l’apogeo di un’ ottima serata trascorsa con i due carissimi
amici A&V.
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