venerdì 4 ottobre 2013

Igt Lazio Bianco Coenobium 2011 Monastero Suore Cistercensi Trappiste






In provincia di Viterbo, a Vitorchiano, si trova il Monastero di queste suore trappiste. Tra i loro prodotti, non poteva mancare il vino, coniugato in due tipologie: un rosso e questo assemblato, a bacca bianca. Circa quindici mila bottiglie, numerate, tra cui questa, che riporta il numero 13.460.
E’ composta da un 45 di Trebbiano, un 35 di Malvasia ed il resto Verdicchio, con un certo Giampiero Bea, che segue e cura la vinificazione.

Al naso è assai delicato, con profumi velati, tanto velati, di mela e pera, leggermente vegetale e una vena minerale ondivaga. In due parole, aromi imprecisi e confusi. In bocca è morbido, purtroppo coerente con il corredo olfattivo, con poca verticalità e lievemente amarognolo.
Il sorso scorre discretamente, esortato e pungolato più dalla ricerca di qualcosa di percettibile che da una beva stimolante, e termina sveltissimo su note, forse, balsamiche.

Tanti dubbi e poca soddisfazione, in questa bottiglia. Certamente, il mio limite – giammai preclusione, assaggio di tutto – nei confronti degli assemblati non mi sarà stato di aiuto. Tuttavia, anche se le aspettative erano altre - riconosco di averci capito poco – lungi da me giudizi definitivi e assoluti. Il corsivo, giusto sopra, è lì a dimostrare che, come sempre, era solamente la boccia in mio possesso, che si è rivelata in tal modo. Va sempre accordata, quantomeno, una seconda chance, per fugare dubbi e si spera, ricredersi. Ed è quello che farò.


1 commento:

  1. Prendevo, dai Benedettini di Finalpia, una splendida marmellata delle trappiste di Vitorchiano, amarene intere, marmellata con la giusta dose di "asprigno", ultimamente è cambiato qualcosa, darò anch'io un'altra possibilità.
    M 50&50

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