mercoledì 16 ottobre 2013

Igp Sicilia Ishac 2009 Porta del Vento





Mi sono imbattuto in Marco Sferlazzo, e nei suoi vini, lo scorso novembre a Vini di Vignaioli in quel di Fornovo. Rimasi colpito, fortemente, dalla passione con cui – instancabile e senza alcun cedimento - raccontava a tutti, sia alle dieci del mattino, come alle sette di sera, sia la domenica, come il lunedì, la sua filosofia di vignaiolo. Cominciando dalla sua vallata ad anfiteatro, a Camporeale, contrada Valdibella, in provincia di Palermo, passando per il suo lavoro in vigna – tantissimo e scrupoloso - e “l’accompagnamento” – ci siamo capiti? – in cantina. Aldilà di tutte le certificazioni, carte bollate e altre pastoie burocratiche tutte italiche.
Mentre ascoltavo, attentamente, l’esposizione di Marco, pensai che avrei anche potuto fare, tranquillamente, a meno di assaggiare i suoi vini e passare direttamente all’acquisto, perché mi resi conto che parlava con il cuore. Faccio pubblica ammenda, in primis con lui, per parlarne solo adesso – ridendo e scherzando è trascorso un anno – ma tant’è.

Questo è il suo Nero d’Avola, in purezza. Ha un bel rubino compatto. I profumi sono distinti e puliti. Vanno dalla ciliegia all’amarena, dal lampone alla fragolina di bosco, con una virgola di mirtillo e un bel cenno di rosa; avverto una nota minerale molto netta, unita ad una ventata marina. In bocca è ancor meglio. L’ingresso è freschissimo, e il palato ritrova, puntualmente, i sentori olfattivi, ai quali si aggiunge una cifra notevole di intensa mineralità. Il sorso, snello ed elegante, si distingue per elevata acidità, ottima persistenza e beva sfrenata.

Riconosco che, prima d’ora, individuavo, il Nero d’Avola come un vino potente - alcol a nastro - che ostentava i muscoli, dalla beva davvero appesantita e pertanto, lo scansavo. Infatti, basti pensare quanti produttori del nord Italia, sono ricorsi – lo fanno ancora? - (anche) a questo vitigno per “aggiustare” i loro deboli vinelli.

Con questo assaggio, Marco mi ha permesso di capovolgere, letteralmente, l’idea che mi ero fatto circa questo vitigno. So per certo che non è solo in questo processo di valorizzazione e la cosa non può che farmi piacere.





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