Mi
sono imbattuto in Marco Sferlazzo, e nei suoi vini, lo scorso novembre a Vini
di Vignaioli in quel di Fornovo. Rimasi colpito, fortemente, dalla passione con
cui – instancabile e senza alcun cedimento - raccontava a tutti, sia alle dieci
del mattino, come alle sette di sera, sia la domenica, come il lunedì, la sua
filosofia di vignaiolo. Cominciando dalla sua vallata ad anfiteatro, a
Camporeale, contrada Valdibella, in provincia di Palermo, passando per il suo
lavoro in vigna – tantissimo e scrupoloso - e “l’accompagnamento” – ci siamo
capiti? – in cantina. Aldilà di tutte le certificazioni, carte bollate e altre pastoie
burocratiche tutte italiche.
Mentre
ascoltavo, attentamente, l’esposizione di Marco, pensai che avrei anche potuto fare,
tranquillamente, a meno di assaggiare i suoi vini e passare direttamente all’acquisto,
perché mi resi conto che parlava con il cuore. Faccio pubblica ammenda, in primis con lui, per parlarne solo
adesso – ridendo e scherzando è trascorso un anno – ma tant’è.
Questo
è il suo Nero d’Avola, in purezza. Ha un bel rubino compatto. I profumi sono distinti e puliti. Vanno dalla ciliegia all’amarena,
dal lampone alla fragolina di bosco, con una virgola di mirtillo e un bel cenno
di rosa; avverto una nota minerale molto netta, unita ad una ventata marina. In
bocca è ancor meglio. L’ingresso è freschissimo, e il palato ritrova, puntualmente,
i sentori olfattivi, ai quali si aggiunge una cifra notevole di intensa
mineralità. Il sorso, snello ed elegante, si distingue per elevata acidità,
ottima persistenza e beva sfrenata.
Riconosco
che, prima d’ora, individuavo, il Nero d’Avola come un vino potente - alcol a
nastro - che ostentava i muscoli, dalla beva davvero appesantita e pertanto, lo
scansavo. Infatti, basti pensare quanti produttori del nord Italia, sono
ricorsi – lo fanno ancora? - (anche) a questo vitigno per “aggiustare” i loro
deboli vinelli.
Con
questo assaggio, Marco mi ha permesso di capovolgere, letteralmente, l’idea che
mi ero fatto circa questo vitigno. So per certo che non è solo in questo
processo di valorizzazione e la cosa non può che farmi piacere.
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