venerdì 9 ottobre 2015

Aoc Champagne Réserve Grand Cru Brut s.a. Marguet Père & Fils




Vignaioli da 5 generazioni, ora al timone c’è Benoît, che conobbi tre anni fa, in quel di Ambonnay, quando era in dirittura di arrivo la conversione biodinamica delle sue vigne. Scrivo del suo prodotto “base” – che ho voluto riassaggiare in questi giorni - perché, all’epoca, nel corso della degu, non mi convinse affatto.
Benoît annuì e spiegò che, dal momento che la conversione non era completata, ci si trovava in una fase “cuscinetto”, transitoria, che, tuttavia, avrebbe trovato il suo equilibrio, era solo questione di tempo.

Per sommi capi, la carta d’identità di questa cuvée: 65 Pinot Nero e 35 Chardonnay, annata base 2010, nella misura del 67%, 36 mesi sui lieviti e dégorgement giugno 2014.

E’ un naso composito e di bella intensità, dai tocchi vegetali di erba e lavanda a quelli agrumati, dove spicca, nitido, il chinotto, poi ancora lampone, mandorla e una forte connotazione di mineralità marina.

In bocca ampiezze e volumi, di fine e cremosa effervescenza, con la potenza del PN domata dalla suadenza della bacca bianca e da precisa acidità. Sorso dritto e coerente, fino all’ultima goccia, dalla beva inarrestabile, con chiusura lunga su decisi e ostinati richiami di salinità salmastra.

Il tempo è sempre galantuomo e Benoît aveva ragione da vendere.


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