martedì 6 gennaio 2015

Aoc Champagne Zéro Brut Nature s.a. Tarlant




Siamo a Oeuilly, nel cuore della Vallata della Marna e i Tarlant sono una antica famiglia champenoise, vignerons dal 1687.

Vi dettaglio la carta di identità della boccia di oggi. Si tratta di un assemblage, in percentuali paritarie, dei tre vitigni principi della Champagne, vendemmia 2007, con aggiunta di vini di riserva, non ha svolto malò, sostando quasi 5 anni sur lattes, con sboccatura avvenuta nel gennaio 2013.
Un piccolo suggerimento: non abbiate fretta nel bere gli Champagne di Tarlant, ma apriteli, scolmateli e concedete loro un po’ di ossigeno e di attesa – dieci, venti minuti - altrimenti il rischio di non capire qualità e valore è alto.




Il calice è giallo, quasi dorato, con bagliori verdi e un’ effervescenza fine e continua. Parte in sordina, sottovoce, ma lo sapevo; infatti si slancia poco dopo con un naso freschissimo di pane grigliato, fiori bianchi, frutta secca e tanti agrumi – limone e mandarino – e una forte caratterizzazione minerale e salina, con netti tocchi fungini.

In bocca è convincente per coerenza e per la sua ossatura che riflette il terroir.
Pur essendo uno zero dosaggio, la drittezza è misurata, carezzevole e non fine a sé stessa. Non è la solita lama acida, nuda e cruda, che ti taglia le papille prima e te le asfalta poi, risultando coprente. Qui c’è la solita parolina magica, l’unica, a mio giudizio, che spiega e dà senso ai vini, tutti, più di mille altre analisi, annusate, roteazioni.
Per chi mi legge da poco, sto parlando di Equilibrio.
Una affilata ed elegante mineralità gessosa, una forte presenza agrumata e puliti aromi iodati e salmastri, danno compiutezza a questo sorso, filante, di bella persistenza, precisione e finezza.

Anche stavolta sono andato a dama. Con pagello all’acqua pazza.


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